Massimo Boldi e Christian De Sica

Super Vacanze di Natale, l’antologia del Cinepanettone targato Filmauro

Uscirà nei cinema il 14 dicembre Super Vacanze di Natale, l’antologia di ottantasei minuti, firmata da Paolo Ruffini, che intende omaggiare i trentacinque anni di successi dei film natalizi targati Filmauro. Qui troveremo le sequenze più memorabili, gli sketch più divertenti e le gag più esilaranti, montate seguendo un filo logico, come a formare un nuovo film vero e proprio.
Il film apre con un milanese e un romano che sfrecciano tra le Dolomiti a bordo di una Ferrari scintillante. Il primo grande conflitto della storia mette in evidenza già i fili conduttori della narrazione. Da questo incontro/scontro nascono subito gag esilaranti e scene assurde che vengono mixate con sequenze simili inserite in pellicole di altri anni.
Locandina del film "Super Vacanze di Natale"La narrazione procede evidenziando poi i grandi argomenti storici della commedia: la scurrilità, l’affiliazione emotiva con gli animali, l’esibizione delle grazie femminili, la cafoneria della borghesia che sorpassa spesso la volgarità dell’ignorante; il proletario arricchito che ostenta il denaro con sfacciataggine e tracotanza; la classe dirigente che non perde occasione per mettere corna alla moglie e per rivelare tutta la propria fragilità; la cialtroneria degli italiani in vacanza; lo sfottò nei confronti delle mode che hanno contraddistinto il nostro costume: le paparazzate, le tifoserie fanatiche, la mania dei bodyguard fra i vip; il cinquantenne che si accompagna con una ragazza che potrebbe essere la figlia; la malcelata omosessualità di certi radical chic.
«Poiché c’era l’anniversario dei trentacinque anni, mio figlio ha avuto quest’idea di celebrarlo», racconta Aurelio De Laurentiis in conferenza stampa. «La cosa complicata è stata trovarsi difronte a tutti quei metri di pellicola, da rivedere, visionare e prendere appunti. E’ un film che praticamente ha un nuovo montaggio, perché ad alcune scene se ne contrappongono altre. Ed è curioso constatare anche come questi film, rivisti in un altro contenitore, ritornano ad una vita diversa».
Per Paolo Ruffini questa sua direzione del progetto non va confusa con nessun tipo di «arroganza artistica: anzi può essere considerato un vero e proprio omaggio. Il mondo del Cinepanettone è stupendo – continua Ruffini – è un mondo dove la parolaccia non è tesa mai ad offendere e dove la leggerezza vince sempre. Questo è un cinema vero, popolare, che io ho amato profondamente. Questo lavoro mi ha dato anche la possibilità di riflettere su vari aspetti, come sugli attori succeduti nei vari film, così come per i cambiamenti delle varie epoche».