Luna Grey

Luna Grey, una bambola per ogni emozione

A volte succede che il gioco si trasforma in professione, come nel caso di Sara Vichi, in arte Luna Grey, oggi conosciuta come realizzatrice di bambole personalizzate. «Ho sempre amato le barbie fin da bambina», racconta Sara. «Il mio passatempo preferito era già all’epoca tagliare, cucire abiti per loro, rifare il trucco… I risultati, ahimè, lasciavano un po’ a desiderare. Molto presto però, avendo una spasmodica voglia di crescere, misi da parte tutte le bambole che mi avevano fino ad allora accompagnato. In età più adulta tuttavia cominciai a sentire un po’ di nostalgia dei tempi andati ripensando a quando insieme a mia sorella inventavo vere e proprie storie e situazioni ludiche insieme alle dolls. Così, cercando fra i ricordi, tirai fuori dal baule delle vecchie barbie con le quali giocavo. Spontaneamente ne presi una e, dal momento che era anche molto vissuta, decisi di darle una nuova vita».

Contessa Du Barry

Contessa Du Barry

Che ricordo hai della tua primissima bambola?
La mia prima bambola si chiamava Julie. Risuona ancora questo nome nella mia testa come una nenia dolcissima. La conservo gelosamente nel baule dei ricordi: era una bambola piuttosto grande con foltissimi capelli bianchi e ricci. Indossava un colorato abito a fiori bianchi e celesti, di cotone morbidissimo, proprio come quegli abiti tipici dei protagonisti della serie televisiva, “La casa nella prateria”. Un ricordo vivo, indelebile nella mia mente con la sua cuffia in coordinato all’abito per contenere i capelli. Lei era lì, sempre con me, e mi osservava mentre svolgevo a casa ogni attività scolastica e ludica, accompagnando anche i miei dolci sogni cullati.​

Dal tuo punto di vista, qual è la differenza tra un comune giocattolo e una bambola?
Premetto in questo caso di essere di parte, amando in modo universale il mondo dei giocattoli come strumenti ludici e paideutici, che hanno fatto crescere milioni di generazioni, ma considero la bambola il giocattolo per eccellenza, in quanto ogni bimba può identificarsi in lei e vedere rappresentato il proprio io più recondito. Un rapporto autentico, viscerale che le induce a vedere manifestato ciò che è o che vorrebbe essere; ciò che ha o che vorrebbe avere, attraverso l’utilizzo della fantasia e ricreando molto spesso per gioco situazioni da sogno anche estremizzate.

Cappellaio Matto

Cappellaio Matto

Ci puoi descriverci, a grandi linee, gli step per la realizzazione di una bambola?
Per poter conseguire il risultato finale della realizzazione delle mie creature (dolls one of a kind, termine inglese per indicarne l’unicità), la bambola che passa nelle mie mani e successivamente all’acquisto, verrà sottoposta ad una serie di lavorazioni da me professionalmente operate, attraverso un repaint totale (rifacimento del trucco), mediante colori acrilici e fissativi specifici professionali finali, un reroot (reimpianto dei capelli) ove necessario, tramite capelli sintetici o saran, restyling (acconciatura dei capelli), realizzazione completamente a mano di abiti ed accessori utilizzando solo materiali e tessuti di alta qualità che reperisco soprattutto durante i miei viaggi. Dopo aver frequentato un Istituto d’Arte ed una scuola di sartoria la mia grandissima passione mi spinge a reperire i tessuti più ricercati, anche antichi: sete, rasi damascati, gobelin, tulle, taffetà ed anche preziosi ninnoli in scala come piccoli camei e diamantini sui quali ricreare il gioiello unico per le mie creature.

Edward - Mani di Forbice

Edward – Mani di Forbice

Chi sono i tuoi clienti abituali?
Il mio lavoro si svolge soprattutto su commissione. Coloro che si rivolgono a me sono in particolare collezionisti di bambole che frequentano abitualmente le Conventions/mostre alle quali partecipo come espositrice. Le richieste sono le più disparate a seconda dei gusti variegati e delle passioni personali: si va dagli interpreti/personaggi di film famosi anni ’50, come Sandy di Grease, ai protagonisti dei film fantasy di Tim, come il Cappellaio Matto, interpretato da Johnny Depp; da Madame Butterfly, dell’omonima opera lirica di Giacomo Puccini, ai manga giapponesi. Non nego tuttavia che anche coloro che all’inizio non erano collezionisti di dolls, a mano a mano, frequentando le mostre, si siano appassionati al genere e lo siano diventati.

La Famiglia Addams

La Famiglia Addams

Per contattare Luna Grey: barbielegend.jimdo.com