Sette religiose e predicatori

Falsi profeti e menestrelli

Se l’attualità mette sempre più in risalto la questione delicata sulla libertà di religione, da sempre la storia ci racconta di personaggi ambigui e sette religiose che incarnano a pieno merito la cosiddetta cancrena dell’eresia.
Ogni individuo è libero di coltivare la propria inclinazione spirituale, senza imposizioni di alcun tipo. Il problema sorge quando sedicenti profeti, convinti di possedere spiccate capacità divinatorie, ostentano poteri soprannaturali, al fine di manipolare gruppi di persone, sia per fini commerciali che per pura megalomania, fanatismo ed esaltazione.
Oggi persino la scienza moderna fornisce una spiegazione, anche se non del tutto completa, riguardo la sensibilità spirituale di ciascun individuo, come il sesto senso, la premonizione, l’autoguarigione, ecc. Alla luce di queste conoscenze risulterebbe persino normale per molte persone, almeno quelle più aperte alla sensibilità spirituale, prevedere accadimenti futuri, come ad esempio alcune calamità naturali o gli attentati terroristici. Ma l’autoproclamazione profetica può essere considerata una vera e proprio violenza spirituale, se non addirittura un comportamento pseudo criminale, come nei casi in cui vengono sacrificate vite umane o applicate forme di estorsione.
Le prede più appetibili e allo stesso tempo più adatte a subire questo tipo indottrinamento sono quelle emotivamente fragili e quindi influenzabili, oppure abituate a sguazzare in un mare di ignoranza, più o meno velata, e di rassegnazione.
Non è da tutti riuscire a rimanere schermati dai tanti mistificatori, andando oltre il feticcio spirituale dei guru di turno.
Persino la Bibbia tocca questo tema, attraverso celebri passi, come le citazioni di Matteo (7, 15): “Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci”. Ma anche “Guardate che nessuno vi inganni; molti verranno nel mio nome, dicendo: ‘Io sono il Cristo’, e trarranno molti in inganno. Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti.” (24, 4-5).

I sedicenti profeti ostentano quasi sempre una conoscenza approfondita delle sacre scritture, ma soprattutto sono convinti di aver ricevuto ufficialmente un incarico da Dio.
In varie parti del mondo possiamo trovare simili predicatori, alcuni dei quali vantano una forte attitudine persuasiva, capaci talvolta di mettere in scena spettacoli imponenti. I loro siti web spesso e volentieri mettono in evidenza la richiesta di denaro per donazioni varie, altri addirittura, essendo dei predicatori-musicisti, espongono il loro store virtuale vendendo i loro brani più popolari. In pratica anche il business della spiritualità ha trovato terreno fertile nella cosiddetta era del 2.0.

Persino nel contesto delle cosiddette religioni ufficiali, le più diffuse, permane il dibattito della cosiddetta ignoranza della mente duale, che rilega la verità solamente al di fuori di noi, a differenza di altre dottrine che riconoscono la divinità insita, per natura, in ogni individuo. Molte religioni, tuttavia, durante i secoli hanno subito una sorta di trasformazione, ovvero una manipolazione apportata al fine di togliere ad ogni credente la consapevolezza che il potere divino possa albergare dentro ciascuno di noi, relegandolo invece solo al di fuori, e giustificando in tal modo la venerazione di un’entità divina esterna, soprannaturale e onnipotente. Quale modo migliore per governare le masse?