Miele

Miele, nettare degli dei

Composto prevalentemente da fruttosio e glucosio, il miele contiene alcuni elementi molto preziosi per il nostro organismo: enzimi, vitamine, oligominerali e sostanze antibiotiche. Il suo utilizzo è frequente sia in molte ricette che per rimedi prettamente curativi. Prodotto dalle api partendo dal nettare dei fiori, rappresenta un alimento completamente naturale, di elevato valore nutritivo e facilmente assimilabile. Il miele è il più sano sostituto di zuccheri raffinati e dolcificanti, con effetti benefici sia per il corpo che per la mente.
Di consistenza viscosa e di colore biondo, il miele è ottenuto dal nettare dei fiori elaborato dalle api e immagazzinato nelle celle del favo. A seconda della fiorita da cui viene tratto il nettare, variano il colore, la consistenza e ma soprattutto il suo sapore e le sue proprietà organolettiche, portando a specifiche differenze di olfatto e gusto: dall’aroma delicato del miele d’acacia, limpidissimo e liquido, al profumo intenso di quello di tiglio, dal retrogusto maltato di quello di melata di abete, dai riflessi verdastri, al gusto amarognolo di quello di castagno, denso e scuro, dal sapore pungente del miele d’eucalipto, a quello più gentile e fruttato del rododendro e del ciliegio.

Per trarre i maggiori benefici, si consiglia di utilizzare il miele possibilmente allo stato grezzo, non raffinato, poiché in esso possono trovarsi elementi come il potassio, calcio, ferro, sodio, fosforo, vitamina C e B. Durante il processo di raffinazione, invece, tutte queste sostanze vengono perdute e ciò che ingeriamo e assimiliamo sono prevalentemente componenti in zuccheri.

Gli antichi egizi e, più tardi, i greci, consideravano il miele un alimento degli dei. Nella Bibbia, il miele è considerato un dono di Dio, e di ciò si trova riscontro nella descrizione della Terra Promessa come “terra del latte e del miele”. Anche la manna di cui gli ebrei si nutrirono durante la fuga dall’Egitto è stata interpretata come una forma di melata, ovvero la secrezione zuccherina delle piante dalla quale le api, in mancanza di nettare, possono produrre miele. Tra gli antichi romani questo prezioso alimento veniva largamente utilizzato sia crudo sia cotto, come ingrediente per dolci, pietanze e bevande. Veniva anche aggiunto al vino per preparare il cosiddetto mulso, di cui gli antichi romani facevano largo uso, specialmente nella prima colazione.